Locazione a canone concordato: Quello che devi sapere

Affitti a canone concordato: una guida completa per proprietari
Sei un proprietario di un immobile e stai pensando di affittarlo? Esistono diverse opzioni, e una di queste è il contratto di locazione a canone concordato. Si tratta di una scelta che, a fronte di alcune limitazioni, offre notevoli vantaggi fiscali. Vediamo insieme di cosa si tratta, come funziona e perché potrebbe essere la soluzione giusta per te.
Cos'è il contratto di locazione a canone concordato?
Il contratto di locazione a canone concordato è una tipologia di accordo per l'affitto di un immobile ad uso abitativo disciplinata dalla legge n. 431/98. A differenza dei contratti a canone libero, dove proprietario e inquilino stabiliscono l'affitto autonomamente, in questo caso il canone di locazione non è libero ma deve rientrare in un range di valori minimi e massimi stabiliti da accordi territoriali. Questi accordi vengono definiti tra le associazioni di proprietari e quelle degli inquilini a livello comunale.
Caratteristiche principali del contratto a canone concordato
Durata
La durata standard di questo tipo di contratto è di 3 anni, con rinnovo automatico di 2 anni (il cosiddetto "3+2"). Alla scadenza dei primi 3 anni, se il proprietario non invia una disdetta motivata con almeno 6 mesi di preavviso, il contratto si rinnova automaticamente per altri 2 anni.
Canone di locazione
Come accennato, il canone d'affitto non è libero. Il suo importo dipende da fattori specifici dell'immobile, come la sua metratura, la zona in cui si trova, la classe energetica e lo stato di manutenzione. Il canone deve essere calcolato seguendo le fasce di prezzo stabilite dagli accordi territoriali.
Assistenza obbligatoria
Per la stipula di un contratto a canone concordato, è obbligatorio che entrambe le parti si facciano assistere da associazioni di categoria (es. SUNIA, SICET, Federproprietà). Questo garantisce che il contratto sia redatto correttamente e che il canone rientri nei limiti previsti.
A cosa serve e quali sono i vantaggi per il proprietario?
Il canone concordato nasce con l'obiettivo di favorire la locazione, offrendo canoni più accessibili per gli inquilini e agevolazioni fiscali significative per i proprietari.
1. Riduzione dell’IMU e TASI
Una delle agevolazioni più importanti è la riduzione dell'IMU e della TASI (quest'ultima ormai abrogata in molti comuni) che può arrivare fino al 25%. Questo significa un risparmio diretto e tangibile ogni anno.
2. Cedolare secca agevolata
Scegliendo il contratto a canone concordato, puoi optare per la cedolare secca con un'aliquota ridotta. Invece del 21% prevista per i contratti a canone libero, l'aliquota scende al 10%. Un risparmio notevole sull'imposta sostitutiva, specialmente per chi dichiara redditi più elevati.
3. Sconto sull'IRPEF
Se non opti per la cedolare secca, puoi comunque beneficiare di una riduzione del 30% del reddito imponibile IRPEF derivante dall'affitto.
Come si fa un contratto a canone concordato?
Per stipulare un contratto a canone concordato, segui questi passaggi:
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Verifica gli accordi territoriali: Rivolgiti alle associazioni di proprietari e inquilini del tuo Comune per conoscere le fasce di prezzo e i criteri per il calcolo del canone.
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Calcola il canone: Determina l'importo del canone seguendo le tabelle e i parametri forniti dagli accordi territoriali.
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Redigi il contratto: Il contratto deve essere redatto seguendo uno dei modelli ministeriali previsti e deve contenere l'attestazione di conformità rilasciata dalle associazioni di categoria.
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Registra il contratto: Entro 30 giorni dalla firma, il contratto deve essere registrato presso l'Agenzia delle Entrate.
Il canone concordato conviene?
La risposta è sì, ma dipende dalle tue priorità. Sebbene il canone di locazione sia più basso rispetto al canone libero, i vantaggi fiscali possono compensare ampiamente la differenza.
Aumento dei canoni di locazione a lungo termine
A differenza dei contratti a canone libero che prevedono l'adeguamento annuale ISTAT, nel canone concordato l'aumento è vincolato. L'adeguamento ISTAT è comunque consentito, ma solo se espressamente previsto dal contratto e calcolato sul canone concordato, non su quello di mercato.
Se sei un proprietario, valutare il contratto a canone concordato è un'ottima strategia per massimizzare i tuoi guadagni nel lungo periodo, grazie ai notevoli risparmi fiscali. Un passo avanti per una gestione immobiliare intelligente e consapevole.
Hai già provato ad affittare con il canone concordato? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!
Antonio Ciccotti - agente immobiliare
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Antonio Ciccotti
agente immobiliare Habitare
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